Edizione Eurochocolate 2022

Il cioccolato dei paesi produttori di cacao

Eurochocolate è la più grande fiera del cioccolato in Italia e una delle più importanti al mondo.

Fin dall’inizio, ciò che distingue Eurochocolate dalle classiche fiere sul cioccolato è l’intrattenimento. Cioccolatieri, scultori, degustatori, artisti, designer lavorano per un evento unico: ogni giorno si susseguono numerose iniziative, laboratori, degustazioni, show cooking, convegni. Dal 2021, a causa del Covid, la manifestazione è al chiuso: è stata spostata dal centro città all’area espositiva di UmbriaFiere.

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Nel 2022 per rendere ancora più accattivante l’evento e arricchire il palinsesto, ci hanno chiesto di organizzare la parte internazionale, abbiamo così creato l’ampia area Chocotrip – Cacao Solution: 15 produttori di cacao di 12 paesi diversi che lavorano la materia prima in loco (Nicaragua, Colombia, Venezuela, Perù, Ecuador, Repubblica Dominicana, Madagascar, Uganda, Togo, Ghana, India, Filippine). E con loro abbiamo allestito giornalmente, oltre all’area commerciale, 3 percorsi di degustazione sui palchi principali.
La parte più interessante e frequentata della fiera (anche grazie alle temperature) è stata l’area Gelateria Contemporanea organizzata in collaborazione con Valmar: per 4 giorni si sono alternati maestri gelatieri associati a 4 paesi produttori che declinano il cioccolato nella pasticceria sottozero, gli eventi su prenotazione sono andati subito esauriti.

Gelato Contemporaneo a Eurochocolate

Luca Bernardini

Il primo appuntamento è stato con Luca Bernardini di Fuori dal Centro, da una massa di cacao Ucayali di Macondo Food dal Perù ha creato la monoporzione “Pania” senza glutine e senza lattosio con gelatina di Pacha de Cacao (la polpa fresca del frutto del cacao) , gelato alla castagna della montagna pistoiese e copertura di massa di cacao.

Rosario D'Angelo e Elisa Chillemi

Il secondo appuntamento è stato con Rosario Leone D’Angelo ed Elisa Chillemi di Sikè Gelato, che hanno declinato partendo dalla stessa ricetta le masse venezuelane di Cacao Caribe del Carabobo (Barlovento e San Manuel), ottenendo due profili aromatici completamente diversi e una massa Chuao, con Whiskey Bourbon (ottenuto con il processo del fat washing) e pancetta con tuorlo d’uovo disidratato e grattugiato.
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Loretta Fanella

Il terzo appuntamento è stato all’insegna della meraviglia: Loretta Fanella, ha realizzato un gelato al piatto utilizzando le masse di cacao nicaraguense di ChocolateMomotombo, deliziando la vista e il palato, giocando con consistenze, colori, forme e acidità. Il piatto creato si chiama “L’autunno che gira”: una geometria di inserti in cui, in un’orbita disegnata dalla crema di nocciole, ruotano il budino al cioccolato ,cioccolato , marshmallow che culminano al centro con un sorbetto alla pera adagiato su fave di cacao.
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Gianfrancesco Cutelli

Abbiamo chiuso in bellezza all’insegna della purezza: Gianfrancesco Cutelli ha realizzato 3 sorbetti di massa di cacao colombiana di Cacao Dissidente, accompagnati da uno dei fermentatori di cacao più importanti al mondo: Manlio Larotonda, che ha spiegato le differenze aromatiche di tre genetiche di cacao che crescono a 15 km l’uno dall’altro. Partendo dalla stessa ricetta, Gianfrancesco Cutelli ha incantato il pubblico con la grande abilità narrativa e le diverse acidità di 3 masse di cacao colombiane di Cacao Dissidente (Villa Gabi, Manigua e Ventura), declinandole in gelato e poi in granita. Un tour che ha raggiunto il culmine con l’ultima massa che ha servito ai tavoli vaporizzando essenze e macinando pepe colombiano Putumayo, deliziando i sensi e offrendo ai presenti un’esperienza di gusto assolutamente unica.

Arrivare al grande pubblico

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Ogni giorno si sono svolte esperienze di viaggio sensoriali con degustazione finale accompagnate quotidianamente da Cacao de Origen, Momotombo, Cacao Disidente, Chocotogo, Color Cacao, Holy Cow, Kuyay.
La parte più interessante è stata quella di poter dialogare con il grande pubblico, ignaro delle dinamiche del mondo bean to bar e del gelato naturale, di ingredienti, materie prime, equilibri, ma anche di fermentazioni, biodiversità, tecniche di produzione. Le persone sono rimaste molto colpite dalla presentazione, dall’esperienza e dalla degustazione. È stata una buona occasione per uscire dai laboratori e dai soliti gruppi e associazioni e parlare con la gente comune, in modo ampio, completo, diretto. E’ stata una di quelle rare occasioni in cui è stato possibile raggiungere davvero tutti.